Architettura biomimetica: l’arte di imitare la natura
BIOMIMICRY IN ARCHITECTURE AND ENGINEERING: NATURE DOES IT BETTER
In un mercato edile in continua espansione, responsabile nel solo continente europeo del 40% circa dei consumi energetici, l’uomo e’ chiamato alla ricerca di alternative in ambito produttivo e di realizzazione delle materie prime di settore che possano essere piu rispettose dell’ambiente ed in grado di coesistere con esso. Un modus operandi che getti nuove basi solide all’interno di una filosofia votata ad un inclusione maggiore tra costruito ed esistente, in un equilibrio funzionale per entrambe i sistemi.
Questa “way of thinking” abbraccia aspetti quali il consumo energetico, i materiali usati nella struttura, le forme d il rapporto diretto con l’ambiente.
Non serve guardare oltre cio’ che ci circonda per trovare l’idea illuminante mai immaginata.
E’ la natura spesso ad offrirci esempi utili di quello che puo’ essere identificato come un suo attento ruolo di coesistenza in un insieme piu grande di forze e di energie. Da essa poissiamo raccogliere i suoi movimenti meccanici di ricerca dei raggi solari o i suoi sistemi naturali di ventilazione.
Per esempio le Al Bahar Tower ad Abu Dabhi negli Emirati Arabi Uniti, con i loro 29 piani sviluppati su 145 mt. di altezza, sono un esempio di #architetturabiomimetica. Le loro facciate sono composte da inserti esagonali con elementi trinagolari realizzati in politetrafluolorotilene (tessuto in fibra di vetro rivestito in teflon) capaci di chiudersi ed aprirsi in maniera autonoma seguendo un software capace di leggere la posizione del sole, l’intensita’ di radiazione ed il vento. Un modello di meccanica adattiva capaca di eliminare la ventilazione meccanica.
Nel campo dei materiali invece il mattone BIO, capaci di combinare la parte legnosa dello stelo di canapa ad un legante a base di calce, non soltanto offre elevati prestazioni di comfort abitativo, ma riesce a catturare CO2 dall’atmosfera.
CONCLUSIONI: Siamo chiamati ad una sfida globale di preservazione del nostro ecosistema. Architetti ed Ingegneri devono oggi dare una risposta forte ad un mercato che divora spazi sempre piu consistenti dei nosti habitat naturali , riducendo aree di verde per la produzione massiva delle materie prime. Possiamo raccogliere spunti importanti dalla natura, capace per millenni di adattarsi trovando una sua forte identita’ in ogni nuovo contesto ritrovato. Riduciamo l’impatto della produzione. Impariamo a riusare e riadattare trasformando idee teorie in pratiche quotidiane alla portata di tutti. Lo dobbiamo alla meraviglia di cio che ci circonda, strizzando un occhio alle generazioni future che devono ereditare da noi un nuovo mind concept di “costruire in armonia” nel rispetto di quei valori che non possiamo perdere: rispetto e coesistenza con il creato.