Il linguaggio del DESIGN SOSTENIBILE
La dimensione del sostenibile diventa la parola chiave per la salvaguardia del pianeta.
“Pensare sostenibile” acquisisce un peso consistente espandendo la sua aurea ai settori economici e sociali.
Anche il design nel tempo ha subito un evoluzione in chiave ecologica e sostenibile nata dalla crisi ambientale globale e dalla diminuzione delle risorse naturali che hanno minato il nostro ecosistema e la sua biodeversita’.
Materiali riutilizzabili, biodegradabili, riciclabili, non tossici, progettati pensando alla lunga vita del prodotto.
Un prodotto la cui anima risulta essere consapevole di quel suo ruolo sociale in linea con il concetto di tutela.
Così l’Environmentally Sustainable Design viene applicato nell’architettura di ambienti e del paesaggio, per la progettazione e pianificazione urbana, nell’interior design, industrial design, nell’ingegneria e nell’industria della moda.
Sono molte le aziende che, nella loro mission, tengono conto di questi fattori.
Una diversita’ che ha portato brand come Tacchini (azienda brianzola) ad una linea di prodotti a “chilometro zero”.
Minimizzare gli sprechi, ridurre il consumo di risorse non rinnovabili ed una vita del prodotto di lunga durata, sono aspetti del loro main focus.
I tavoli Joaquim sono un esempio di upcycling (riutilizzo gli oggetti per creare un prodotto di maggiore qualità, reale o percepita) ed ecosostenibilita’, grazie all’utilizzo di scarti di lavorazione.
Interessante anche la risposta del designer Antonio Lupi con il suo lavabo freestanding, realizzato con nuova resina ecologia in abbinamento con la matericita’ del sughero.
La sedia Jure Re-Plasti di Cappellini realizzata con materiale riciclato proveniente da rifiuti domestici e’ un altro esempio di fare sostenibile.
La stessa azienda svedese IKEA ha dimostrato di essere in linea con i concetti di sostenibilita’ segnalando che entro il 2030 tutti i suoi prodotti saranno realizzati con materiali rinnovabili o riciclati.