BONUS CASA – Sussidi ai redditi bassi
BONUS CASA – MORE HOUSING AID TO LOWER INCOMES
Il Governo e’ al lavoro sul nuovo pacchetto di norme e regole in materia 110% e bonus a diversa percentuale.
Questi sembrano fissarsi ad una quota al 60% per gli immobili che hanno interesse verso una spesa massima di 100.000,00 Euro per interventi di efficientamento energetico.
Ma il beneficio sembra tornare a quota 100% per i possessori di unita’ immobiliari con ISEE inferiore ai 15.000 Euro.
Una manovra quella presente sui banchi del Governo che dovra’ essere armonizzata seguendo la chiusura dei Bonus esistenti, per molti fissata al 2024 e tutte quelle regole UE in materia casa GREEN che fissano l’asticella del salto di classe previsto dal tessuto immobiliare nazionale ad E entro il 2030.
Ricordiamo che ad oggi il mercato edile ha ancora un importante fetta di mercato ferma in classe F e G, le piu basse nella scala di indicizzazione dei consumi energetici e performance abitativa.
Tornando alla questione requisiti minimi per l’accesso ai fondi europei in materia bonus 60%, bisogna quindi avere un 1) ISEE entro i 15.000 Euro annui, 2) trovarsi in classe G, 3) essere legati ad una prima abitazione, 4) obbligo di raggiungimento di classe energetica E. Solo in caso di copertura dei precedenti punti, si potra’ ottenere sconto in fattura o cessione del credito.
Per quanto riguarda invece il 110%, ci sara’ una discesa prevista del 90%.
CONSIDERAZIONI PERSONALI:
E’ da tempo chiaro l’interesse del Governo Meloni nel prendere le distanze dal Superbonus 110% deliberato dal primo esecutivo Conte. La linea di azione propone un taglio netto verso il passato e quello che oggi sembra timidamente arrivare nelle case degli italiani e’ a mio avviso un timido segnale di interesse da parte del Governo verso la materia Bonus edilizi. Il concetto, oltre tutte le variabili del caso, in fase di trattativa e’ quello di una volonta’ di operare creando un risultato di intenti che porti la firma dell’attuale gruppo Meloni in carica. Oltre le righe di quanto precedentemente riportato tra aliquote e condizioni, bisogna quindi tendere le orecchie verso quello che sembra un primo timido approccio di attenzione alla materia fiscale che potrebbe lasciare in vita tutta una serie di processi capaci di tenere il mercato edilizio vivo e ricco di offerte future. Aspettiamo per capirne meglio, con una buona dose di (seppur cauto) ottimismo.