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Alla scoperta dell’ARCHITETTURA BRUTALE

Il nuovo brutalismo, chiamato anche solo brutalismo, è uno stile architettonico che nasce durante il secondo dopoguerra e si sviluppa fino agli anni Settanta.

È un tipo di architettura che mette in primo piano la funzione degli edifici e

la forza delle forme rispetto all’estetica, motivo per cui dopo un primo periodo di successo il brutalismo è stato fortemente criticato, tanto da diventare il simbolo di quello che non funziona in una città.

Nel corso degli anni molti edifici brutalisti sono stati abbattuti e alcuni versano ancora oggi in uno stato di abbandono totale.

Scopriamo come nasce lo stile brutalista, quali sono gli edifici che lo rappresentano e come è stato rivalutato da fine Secolo a oggi.

Torre Velasca, esempio italiano.

Una struttura in cemento armato che si innalza per 106 metri sopra il livello della strada, dotata di una morfologia unica, caratterizzata dai piani più alti aggettanti, sporgenti dal corpo inferiore – secondo i medievali modelli di torre – nati dal limitato spazio circostante che permetteva un’espansione solo nei piani superiori. Le travi oblique danno sostegno all’espansione dei piani superiori e conferiscono unicità al grattacielo: sono testimonianze dei valori tecnologici ed estetici.
I “pilastrini” lungo le facciate hanno un ruolo funzionale ed estetico, dando ordine e simmetria all’edificio.

“Restituire alla città una torre rinnovata e riqualificata in ottica di sostenibilità, di sicurezza e di vivibilità degli spazi nel rispetto del suo inestimabile valore storico”. Mario Abbadessa, senior managing director & country head di Hines Italy, descrive così il progetto di riqualificazione della Torre Velasca.

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