Alla scoperta del JADE ECO PARK di Phillipe Rahm
Phillipe Rahm ha saputo segnare i contorni dell’architettura estendendola alla dimensione della fisiologia e della meterologia.
Il Jade Eco Park e’ un esempio tangibile del suo estro.
Opera a cavallo tra sostenibilita’ ed uno studio climatico di n.3 fattori quali calore, umidita’ ed inquinamento urbano.
Questi vennero rappresentati in un modello computerizzato dinamico definendo quali parti del parco fossero piu calde, umide ed inquinate e quali zone fossero piu fresche, aride e densamente meno inquinate.
L’intervento si colloca su di un parco di 70 ettari nell’area del vecchio aeroporto con l’inserimento di attivita’ sportive e ricreative per i cittadini ed i turisti la regolamentazione per il nuovo museo e la Taiwan tower.
L’obiettivo era quello di ampliare le zone gia’ fresche, secche e pulite del parco, per ricreare microambienti qualitativamente piu’ confortevoli per i visitatori.
F1 > Sezione del dispositivo della tromba marina
F2 > Sezione del dispositivo di anticiclone
Il primo passo fu la piantagione di diverse specie di alberi pensate per incrementare le caratteristiche gia’ naturali presenti nel parco, da piante in grado di assorbire l’umidita’ e piante in grado di rinfrescare e rigenerare la qualita’ dell’aria.
L’architettura diventa a quel punto un vettore di miglioramento dell’effetto naturale della vegetazione presente al parco secondo una concezione che combina aspetti di biologia e tecnologia.